LE TEORIE EDUCATIVE
Le teorie educative si basano sul rapporto che si crea all'interno del processo formativo fra docenti e allievi.
➾ LA TEORIA PSICOANALITICA:
Secondo la psicoanalisi la classe è un campo di incontro e scontro di forze inconsce.
Essa mette in luce i fenomeni di transfert, con i quali i ragazzi proiettano sull'insegnante le dinamiche del rapporto con i loro genitori e i fenomeni di proiezione, quando, noi all'interno della nostra mente, avvertiamo qualcosa di pericoloso e lo proiettiamo inconsciamente all'esterno.
Inoltre ogni ragazzo ha un immagine di sé, ossia una certa considerazione di se stesso che si costruisce a partire dal rapporto con la propria figura di riferimento.
Secondo la psicoanalisi un insegnante, nel rapporto con gli allievi, è spinto a rivivere la propria infanzia; fenomeno che se adeguatamente compreso, può aiutare l'insegnante a capire meglio i comportamenti degli allievi.
➾ LA TEORIA UMANISTA:
La teoria umanista si concentra sul comportamento del docente e i suoi effetti sull'alunno.
Secondo Rogers, principale esponente di questa corrente della psicologia, un insegnamento, per risultare efficace e significativo, richiede tre atteggiamenti chiave:
• l'autenticità o congruenza
• la considerazione positiva incondizionata
• la comprensione empatica
L'educatore, inoltre, deve insegnare ad imparare e l'allievo dovrà essere in grado di autovalutarsi.
➾ LA TEORIA SISTEMICA:
La teoria sistemica si basa sulla totalità, per la quale il mutamento di una parte genera il mutamento di tutto.
Secondo questa teoria tutto è comunicazione, anche il silenzio.
Paul Watzlawick sostiene che per spiegare un fenomeno occorre prenderne in considerazione il contesto.
La teoria sistemica dice che:
• L'educatore deve fornire la riorganizzazione della classe ogni volta che ne viene turbato l'equilibrio.
• Egli deve individuare le persone chiave all'interno della classe (leader positivo e leader negativo)
• E deve tenere sotto controllo l'ansia difronte ad un problema o ad un compito.